IL PREMIO TORTA 2019 – XXXV EDIZIONE ASSEGNATO A M9 – MUSEO DEL NOVECENTO, MESTRE

Sabato 16 Novembre, nell’Aula Magna si è svolta la cerimonia di premiazione del Premio Torta 2019 promosso dall’Ordine degli Ingegneri e del Collegio degli Ingegneri di Venezia. È stato attribuito all’unanimità all’intervento di M9 a Mestre firmato dallo studio Sauerbuch Hutton in collaborazione con SCE Project per la progettazione integrata (architettonica, strutturale e impiantistica) e la Direzione lavori.

IL PRESTIGIOSO PREMIO TORTA

Istituito nel 1974 dall’Ateneo Veneto, in onore dell’Ingegnere cultore del restauro di Venezia Pietro Torta, il premio è destinato a sostenere progetti innovatici di recupero urbano e del passato architettonico della città metropolitana.  Il prestigioso premio per il restauro del patrimonio edilizio promuove interventi realizzati o completati nell’arco degli ultimi due anni. M9, inaugurato nel dicembre 2018, è stato quindi selezionati tra i numerosi interventi che hanno partecipato alla valorizzazione della città di Mestre.

Per l’edizione 2019 la Commissione giudicatrice, riprendendo una consuetudine del Premio “Pietro Torta” fin dai tempi della sua istituzione, ha affiancato al premio per il miglior restauro eseguito nell’arco degli ultimi due anni, anche tre menzioni per altrettanti interventi ritenuti unanimemente meritevoli di attenzione:

LA PROGETTAZIONE INTEGRATA DI M9 ALL’ONORE

A ricevere il premio sono stati gli architetti Mattias Sauerbruch e Louisa Hutton. Il lavoro di squadra e la collaborazione con SCE Project sin dalle prime fasi del progetto nel 2010, sono stati premiati nei discorsi dell’Arch. Sauerbruch e della vicesindaco Luciana Colle. “Questa menzione è frutto di un lavoro di gruppo in sinergia col privato – ha commentato la vicesindaco – […], infatti c’è stato un continuo lavoro e dialogo tra le varie realtà coinvolte.”

M9: MOTIVAZIONI DEL PREMIO TORTA 2019

“Il distretto M9 ha restituito vivibilità e significato ad una ampia area del centro storico di Mestre, recuperando e attribuendo nuovi valori ad un intero isolato, compreso tra le vie Poerio, Brenta vecchia, Pascoli, a ridosso di piazza Ferretto.” È stato anche molto apprezzato l’impegno sui temi della sostenibilità e del risparmio energetico sia in fase di progettazione del museo e degli spazi pubblici (quali piazze e percorsi pedonali), sia in fase di costruzione.  “Restaurando tali preesistenze con attenzione, il progetto stabilisce nuove gerarchie nella forma urbana e disegna un nuovo sistema di relazioni di continuità con l’intorno e con la sua storia.”

LA PROGETTAZIONE STRUTTURALE DEL CONVENTO DELLE GRAZIE A M9

Il progetto di ristrutturazione del convento delle Grazie ha l’obbiettivo di salvaguardare l’integrità dell’edificio con discreti interventi di restauro conservativo. Per aumentare la capacità di sostegno dei carichi, i solai dei piani fuori terra sono stati sostituiti con nuovi solai in legno, alcuni dei quali realizzati con travi di recupero. È stato quindi posato un pavimento “galleggiante” utile a nascondere gli elementi impiantistici. Le facciate del convento sono state restaurate recuperando gli elementi decorativi in pietra e mattoni, oltre ad una revisione puntuale delle apertura, è stato sostituto il rivestimento ad intonaco originario con una miscela di frammenti di laterizi minutamente frantumati e calce naturale ‘cocciopesto’.

Allo scopo di affermare il collegamento tra centro storico e il nuovo polo culturale, la scelta progettuale ha dato continuità alla pavimentazione di Piazza Ferretto fin dentro la corte. Il chiostro è coperto da una struttura leggera formata da 8 colonne in acciaio che sorreggono un doppio telo traslucido disposto su campi triangolari inclinati. La piegatura discontinua che ne risulta assicura una buona dispersione acustica e facilita la raccolta delle acque piovane convogliate, attraverso dei pluviali inseriti nelle colonne, in una vasca di laminazione sotterranea.

Le scelte strutturali adottate per il nuovo museo nascono invece dal connubio tra esigenze architettoniche di massima flessibilità distributiva e tecnologico-statiche di integrazione del sistema impiantistico e di prestazione ambientale. La struttura metallica leggera della copertura libera lo spazio sottostante senza incidere sulle strutture perimetrali di sostegno mentre cavi di post-tensione permettono di contenere lo spessore delle solette piene in calcestruzzo. Durante le fasi di scavo, data la vicinanza agli edifici esistenti, si è optato per tiranti provvisori sui lati adiacenti alle strade pubbliche e per strutture provvisionali di contrasto, posizionate internamente allo scavo, sui restanti lati.

Il contenimento provvisorio della falda è stato realizzato sfruttando lo strato argilloso impermeabile naturalmente presente nella conformazione geologica del territorio.  L’edificio è rivestito con un sistema di facciata ventilata in ceramica policroma alternata a zone in c.a. a vista, separate dalla struttura portante con interposizione di uno strato isolante. L’intercapedine formata dalla sottostruttura metallica di aggancio delle formelle in ceramica smaltata accoglie pannellature isolanti in fibra minerale rivestite da un tessuto idrofobo che garantiscono la tenuta termico/acustica. Anche per il collegamento degli elementi in calcestruzzo, sono stati impiegati giunti a taglio termico. Tutte le superfici in CA a vista ripropongono l’impronta dei casseri in listelli di legno.

CONCLUSIONE

Dott. Mariano Carraro, Presidente dell’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Venezia e Dott. Maurizio Pozzato Presidente del Collegio degli Ingegneri della Provincia di Venezia scrivono “Vi è molta ingegneria nella costruzione del nuovo edificio che ospita il museo, con soluzioni strutturali ardite e innovative. […] Tutto ciò conferma il ruolo spesso determinante che le varie competenze ingegneristiche hanno nel campo del restauro e del recupero funzionale dell’edilizia esistente e rafforza le motivazioni che hanno indotto l’Ordine ed il Collegio degli Ingegneri Veneziani a sostenere con convinzione il Premio Torta.”

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